Ambientazione

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Immaginatevi un piccolo paese contadino in una regione remota di una piccola Nazione governata da un piccolo Re. Ecco. Ora immergete questa minuscola realtà in una Guerra molto più grande di tutto il resto. Pensate alle contraddizioni e alle paure, le piccole gioie egoiste e gli atti d’amore disinteressato di chi in questo paesino ci è nato, di chi ci è cresciuto.
Di chi ha avuto soltanto la (s)fortuna di poterlo chiamare casa. Questo è Monsanto: un paese come migliaia d'altri, in un periodo che potrebbe essere a cavallo tra l'ottocento e il novecento, in una storia che non è la Storia. Un paesino ferito. Malandato. Eppure tremendamente vivo. Perché quando le persone comuni sono chiamate a sopravvivere tendenzialmente trovano il modo per farlo.

La nostra storia, quella che vorremmo raccontare insieme a voi, parte proprio da queste poche righe: un posto comune, senza - quasi - nulla di speciale, che da un giorno all'altro si ritrova catapultato nelle altalenanti contraddizioni della guerra. E così Monsanto viene spaccata in due. La Guerra volge al peggio, la Nazione sta perdendo e il Re decide di reclutare soldati anche tra gli abitanti del nostro insignificante villaggio.
E allora gli uomini partono per il fronte.
E allora le donne si spartiscono i loro oneri, le loro paure, i loro desideri e i loro sogni.
Di questo tratterà fondamentalmente il nostro racconto.
Di come gli eventi della Storia influiscono su tutte le nostre piccole storie.
Di come le persone cambiano quando sono costrette a farlo.
Delle decisioni che siamo in grado di prendere e di quelle che non abbiamo il coraggio di afferrare.
Dei momenti di silenzio. Delle grandi attese. Delle flebili speranze. Delle piccole paure.

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Vogliamo raccontare di chi parte e di chi resta. Delle piccole invidie per i vicini, che se la passano sempre meglio.
Degli sguardi persi verso l'orizzonte, dove di notte s'incendiano i colori della paura.
Degli sguardi fissi verso il cielo, alla ricerca di qualcuno, o qualcosa, a cui aggrapparsi e per cui resistere.
Degli sguardi affilati dentro noi stessi, alla ricerca di una scintilla di luce, di una ragione anche solo illusoria per decidere che, alla fine, vale davvero la pena vivere.
Vogliamo raccontare delle vicende enormi e minuscole, del rapporto che possono avere le nostre incertezze di fronte alle grandi cose della vita. Monsanto non è solo un piccolo paesino. Non è solo un insieme di paure e speranze.
Monsanto è ogni piccolo mondo. Ogni animo solitario. Ogni insignificante storia.
È l'esagerazione di tutte quei piccoli comportamenti, di tutte quelle piccole deviazioni e di tutti quegli artifici che sappiamo creare per continuare a vivere. Per sopravvivere.
Non preoccupatevi troppo del luogo in cui ci troveremo. Non badate al tempo in cui vivremo. Non perdetevi nelle iperboli in cui sceglieremo di esistere. No.
Guardate alle cose piccole. Cercate le incertezze, i dubbi, le gioie e le felicità.
Pensatele divorate dal temporale del mondo.
Se sapete di cosa stiamo parlando, se non avete paura a immergervi in qualcosa di tremendamente normale e terrificantemente vicino, beh, allora conoscete perfettamente qual è il labile confine tra Diavolo e l'Acqua Santa.

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Mood

Immaginate di vivere in un mondo che sembra il nostro. Sembra, ma non lo è. Immaginate di vivere in un borgo rurale, come fosse di inizio '900. Immaginate di essere uno dei volti che abitano quel paesino modesto. Una comunità serenamente raccolta, genuinamente bigotta e spesso macchiata da qualche peccato che sarebbe meglio lavare via, o perlomeno nascondere. Cinque famiglie dalle peculiari tradizioni, orgogliose di essere la linfa di Monsanto.

Monsanto! Perché è così che si chiama il nostro borgo rurale.

Ecco, ora immaginate che la Nazione in cui alberga Monsanto sia in guerra da anni, troppi da ricordare. E il nemico è un popolo che è cambiato da confinante a invasore, con la stessa naturalezza con cui l'autunno muta in inverno. E la guerra è lenta, si misura sui centimetri di terreno che vengono conquistati o liberati in ogni stagione. E la guerra col tempo diventa una musica di sottofondo, una tappezzeria di ogni stanza in tutte le case di Monsanto. Una guerra che richiede sempre nuovi tributi. Prima dalle città al confine. Poi da quelle sempre più lontane. E infine la sua mano desiderosa di ghermire nuove vite si è rivolta verso il nostro borgo. Fieramente Monsanto risponde alla chiamata. Fieramente imbraccia le armi per compiere il suo dovere.

Adesso immaginate che da quella terra si ergano le schiene di uomini e di donne che han deciso di difendere la propria casa, la propria famiglia.

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E c'è chi parte, quasi tutti uomini, per essere eroe e ricacciare i nemici oltre i confini. E c'è chi rimane, quasi tutte donne, per non far morire quel poco di prezioso che Monsanto ha ancora da offrire. Questo mondo è simile al nostro avevamo detto. Simile, ma non lo stesso. In questo momento state immaginando come inizierà la vostra storia, la nostra storia, la storia di tutti.

Il Diavolo e l'Acqua Santa è una commedia drammatica in cui potrete vivere le gioie e i dolori di una, seppur modesta, frizzante società contadina. L'evento si e vi propone di dar vita ai cittadini e alle cittadine di Monsanto, alle loro passioni, ai loro desideri, alle loro invidie e alle loro speranze. E ad ulteriori piccole cose.

Non mancheranno, ovviamente, le buffe rivalità, gli amori clandestini, le iperboliche vendette e i grotteschi intrighi. Ogni aspetto verrà sempre bagnato dai riflessi della guerra lontana, che in paese non si vede, ma si sente. E attraverso questa lente si insceneranno i cambiamenti necessari per affrontare le conseguenze dirette e indirette di quel conflitto perpetuo.

I toni dell'evento saranno delicati, a volte malinconici e sognanti, altre volte scanzonati e allegri. Sarà come gustare una rustica prelibatezza che solo i nonni e le nonne delle fiabe sanno preparare: una crostata appena sfornata che riempie l'aria con la sua fragranza mentre si raffredda, e solo l'ultimo boccone rivela una nota amara in bocca.
Dolce e amaro è il sorriso del Diavolo, dolce e amara la purezza dell'Acqua Santa!

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I Temi

Il Diavolo e l’Acqua Santa nasce dall’idea di mettere in scena il Contrasto tra Opposti: il bianco e il nero e quel che succede in mezzo, in un contesto più cupo di una commedia. Gli eventi che si succederanno avranno spesso questa molla come forza propulsiva. E usando la lente dei contrasti si parlerà, sempre in chiave fiabesca, di Religiosità e di Bigottismo da una parte e di Immoralità dall’altra.
La Guerra, che non verrà mai inquadrata storicamente, sarà lo spettro che aleggia ovunque. Non verranno trattati i motivi di questo conflitto, se non per sommi capi, perché è un dato di fatto a cui ci si è abituati; le tracce della sua esistenza si percepiranno dalle conseguenze che ogni guerra alla fine porta con sé. Sarà come una notte buia senza luna che con il suo nero profondo rende le piccole stelle, i personaggi di Monsanto, ancora più luminose.

La cultura di riferimento è quella tipica - e stereotipata - di una comunità rurale italiana di inizio ‘900, in cui il paradigma patriarcale governa tutti gli aspetti della società. Quindi il Patriarcato, pur non essendo il tema cardinale, trova il suo spazio. Non inquadreremo i suoi aspetti più violenti per mantenere un’atmosfera più leggera. Sarà comunque motivo di discordia per alcuni cambiamenti che Monsanto subirà durante l’evento. Anche la Famiglia, con le sue dinamiche tra figli, genitori e parenti sarà tema che illuminerà le vicende del nostro piccolo borgo. Non potranno mancare le Superstizioni e le Tradizioni, che con il loro fascino scandiranno il ritmo dell’evento. Vogliamo mantenere un buon equilibrio tra dramma e commedia: per questo non verranno inseriti temi forti come lo stupro, l’aborto e simili.
Se ti piace tutto questo e prediligi l’aspetto interpretativo di un larp questo evento fa al caso tuo.

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Narrazione

L’evento è incentrato sulle piccole e grandi vicende di un paesino rurale, Monsanto.
L’epicentro delle nostre storie fa parte de La Nazione, uno stato invaso da un popolo vicino.
La Guerra ormai va avanti da molti anni, nessuno sa bene quando iniziò e perchè, eppure continua ad incedere in maniera lenta e corrosiva.
Monsanto all’inizio della faida si trovava sufficientemente lontana dai confini e per questo l’esercito posto in difesa non ha mai richiamato alcuno da quel paesino per rinforzare le linee di protezione.
L’avanzata dei nemici sembrava inesorabile, e il Re de La Nazione infine chiamò alle armi tutte le ultime forze che erano in grado di imbracciarle. Capitani e Colonnelli si sparsero per il territorio per ingaggiare e addestrare chi ancora non era partito. E così nuovi eroi, nuove anime orgogliose, rispondono alla chiamata.
Persino Monsanto.
Questo è l'incipit della nostra storia.
L’evento è diviso in tre atti.

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Atto I - “L’Eroica Partenza”

1 Ottobre 1910

Questo è il giorno tanto atteso in cui quasi tutti gli uomini di Monsanto con poche donne al seguito partono per la Guerra. Tra abbracci, lacrime e sorrisi colmi di fiducia i nostri eroi con marmorea fierezza e spiccato onore lasciano il paese e le loro famiglie. Tutto ciò non può accadere senza un clima di festa e senza aver rispettato le antiche tradizioni del paese e della Santa Calante, protettrice di Monsanto.

Festa e tradizioni servono per cristallizzare la speranza nel ritorno vittorioso di chi si sta apprestando a partire. Sarà il tempo delle ultime promesse, suggellate dallo scambio di un dono. E sarà come un piccolo scrigno che racchiude un ricordo da tenere vivo come un fuoco, una luce che possa illuminare la strada del ricongiungimento.

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Atto II - “Il Diavolo”

1 Ottobre 1915

Sono passati esattamente 5 anni dal giorno della partenza. Chi è partito per la guerra si troverà ad affrontare una discesa vorticosa negli orrori della trincea. Una lotta contro un nemico invisibile, contro il tempo che perde senso, contro la mostruosità delle proprie azioni. Del resto si sa che “chi torna da una Guerra e guarda in faccia il Diavolo non sarà mai più la stessa persona”.

Chi è rimasto a Monsanto dovrà invece gestire il cambio radicale generato dall’assenza di quasi tutti gli uomini. L’ordine è stato ribaltato, i ruoli sociali sono mutati, come quando un mazzo di carte viene sparigliato. Che siano state promotrici o semplici spettatrici, le anime di Monsanto hanno assecondato il cambiamento e oggi la vita del paese si divide tra il Convento e la Taverna. Del resto si sa che “Dio non fa mai Chiesa che il Diavolo non ci pianti la sua Cappella”.

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Atto III - “E l’Acqua Santa”

2 Ottobre 1915

Questo è il giorno della Santa Calante, protettrice di tutti i paesani. Nessuno può esimersi dal partecipare alle funzioni a lei dedicate. Monsanto è in fermento tra i vari preparativi, e ognuno si guarda bene dal non rispettare le superstizioni, perché ogni cosa deve andare nel verso giusto.

Tutti credono fermamente che onorando la festa, le tradizioni e la rievocazione della storia della Santa si possano ottenere le sue grazie. Del resto si sa che “quando la situazione è più grande di noi non ci rimane che appellarci ai Santi per poter sopravvivere, sperando in una loro risposta”.